Come calcolare il ritorno elastico

Se state leggendo questo articolo è perchè state iniziando a curvare e volete sapere come calcolare il ritorno elastico di una curva. Ebbene si è uno dei primi problemi su cui un curvatore di tubi va ad incappare, ma non è impossibile calcolare il ritorno elastico di una curva. Una volta scoperto questo dato, possiamo inserirlo sulla nostra macchina curvatubi e le nostre curve saranno sempre perfette.

Come calcolare il ritorno elastico?

Partiamo dal principio con una piccola premessa, ogni curva ha un ritorno elastico e questo è differente per ogni lotto di tubo che abbiamo acquistato, dipende dallo spessore, dal materiale, dalla temperatura esterna.. insomma da mille fattori. Ecco perché è molto importante sapere come calcolare il ritorno elastico. 

Ovunque andiamo, se impariamo a guardarci attorno, troveremo elementi curvati, dai profili dei finestrini in autobus, alle scalette delle piscine, dai parchi giochi per bambini agli attrezzi da palestra, insomma il mondo è pieno di curve e se dobbiamo realizzarle in serie, dobbiamo assolutamente scoprire quale è il ritorno elastico di ognuna di essa.

Ma come si calcola il ritorno elastico di una curva? Qual è l’operazione matematica da svolgere? 

Il ritorno elastico è  quella forza che si manifesta alla fine di ogni curva, una piccola variazione geometrica che si verifica sul materiale a causa del rilascio che avviene dopo l’apertura degli utensili della nostra macchina curvatubi. Tutto questo è normale, ogni materiale, ogni spessore, ogni raggio ha un ritorno elastico diverso. Naturalmente il ritorno elastico può essere calcolato ed è molto importante farlo per realizzare una serie di curve tutte uguali. Per calcolare il nostro ritorno elastico e per essere sicuri di realizzare una curva a 90 gradi, dobbiamo inserire il tubo per la prima volta sulla nostra macchine, un tubo di scarto, un tubo che utilizzeremo solo per i calcoli, ma deve essere dello stesso lotto di “tubi buoni” che utilizzeremo per i lavori successivi, perchè come già detto prima, ogni lotto di tubi ha un ritorno elastico diverso.

Una volta inserito il tubo, impostiamo sul controllo della nostra macchina curvatubi una curva a 90 gradi, senza naturalmente inserire i dati del ritorno elastico perchè ancora non lo sappiamo. Facciamo partire la macchina e realizziamo la nostra curva senza ritorno elastico. Una volta terminata la curva, estraiamo il pezzo dalla nostra macchina curvatubi, mettiamolo su di un piano e con l’ausilio di un goniometro, misuriamo l’angolo effettivo realizzato.

La differenza di questo angolo realizzato sui 90 gradi è il nostro ritorno elastico. Quindi la forma da realizzare è di 90°, meno i gradi che sono usciti dalla nostra prima curva di prova, è il nostro ritorno elastico.

Ma facciamo un esempio. Nella nostra prima curva, l’angolo di curvatura uscito è di 121.3 gradi, meno i 90 gradi che avremmo dovuto realizzare, il risultato è di 31,3 gradi. Che inseriremo sul controllo della nostra macchina curvatubi, nell’apposito spazio del ritorno elastico.

Una volta impostato il dato del ritorno elastico sulla macchina, possiamo inserire nuovamente lo stesso tubo e riprendere la curva, far partire nuovamente la macchina e vedere se i calcoli che abbiamo fatto, vanno bene. La macchina questa volta curverà fino a 121,3 gradi e la curva che ne uscirà fuori sarà di 90 gradi precisi.

Ora che sappiamo come calcolare il ritorno elastico di una curva e lo abbiamo impostato sul controllo della nostra macchina, tutte le curve successive anche con angoli diversi, usciranno perfette. Attenzione però che sia sempre lo stesso lotto di tubi, se il lotto di tubi cambia, dobbiamo calcolare nuovamente il nostro ritorno elastico. 

 

Guarda il video che abbiamo realizzato su come calcolare il ritorno elastico di una curva.

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